Le sedute plenarie dei Tavoli sono state finalizzate a stimolare momenti di confronto e di approfondimento delle questioni dello Schema di Piano (Adottato con Deliberazione del Consiglio Provinciale Barletta Andria Trani n. 23 del 17.06.2021) e quindi di agevolare la formazione di ulteriori proposte migliorative del Piano Territoriale del Parco e degli altri strumenti di attuazione dell’Area Protetta Regionale.
Gli incontri si sono svolti con le medesime modalità: una fase iniziale in cui l’Ufficio del Parco ha illustrato sinteticamente la struttura dello Schema di Piano, finalizzata ad una più efficace lettura degli elaborati adottati, seguita da un dibattito tra gli intervenuti su diverse questioni, facendo emergere alcuni aspetti decisamente importanti per lo stesso CdF.
Il 2 agosto nell’incontro svolto presso il Parco delle Cave di Cafiero (San Ferdinando di Puglia) è emersa in particolare la necessità di avere chiarezza (giuridica) della situazione concessoria di alcuni soggetti nelle aree di golena, per incominciare a definire un possibile programma di riconversione produttiva. La questione sollevata dai partecipanti ha elementi utili per il Quadro di Conoscenza e per il Documento Strategico (DS) / Piano di Azione (PA), in tal senso si potrebbe individuare la prossima costituzione del “Tavolo tecnico permanente per la ricognizione della titolarità e dell’uso dell’area golenale nel Parco Naturale Regionale “Fiume Ofanto”, tra la Provincia Barletta Andria Trani in qualità di soggetto gestore dell’Area protetta regionale e l’Autorità Idraulica della Regione Puglia” una attività del QC, propedeutica alla redazione di un programma di riconversione colturale in golena (DS e PA) legato alla rinegoziazione concessoria. La presenza di diverse associazioni sportive ha segnalato l’opportunità per la ciclovia sovrarginale di essere estesa a tutti i progetti del Commissario Straordinario Delegato per l'Attuazione degli Interventi per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico nella Regione Puglia per i succedivi lotti di manutenzione straordinaria degli argini.
Nel Tavolo svolto a Loconia il 6 agosto sono emersi in particolare: il tema del deficit idrico sul fiume, nella parte pugliese, con il preciso impegno di richiedere ai due consorzi competenti (Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia e Consorzio di Bonifica della Capitanata) oltre che al Consorzio per lo Sviluppo Industriale ASI della Provincia di Potenza (area industriale di Melfi) i dati di ritenzione (QC) e possibili impegni e valori di rilascio in estate per garantire il Deflusso Ecologico (DS e PA). È inoltre emersa la questione della gestione delle altane/porte del Parco con un rapido censimento dello stato di conservazione (QC) e azioni sperimentali per l’affidamento in gestione pubblico/privato (DS e PA).
Il 10 agosto presso la Cooperativa Agricola La Croce di Farascuso (Candela), alla presenza dei due Presidenti delle province di Barletta Andria Trani e Foggia, sono emersi sinteticamente i seguenti temi: la ricognizione dello stato delle aree protette (e SIC) nell’area del contratto e quindi a valenza sovraregionale (QC) e impegni per la riperimetrazione del Parco naturale del Vulture (DS e PA) al fine di superare le problematiche dei confini amministrativi all’interno dell’area naturale protetta tra Puglia e Basilicata (aree di bordo). Il tema delle produzioni agricole e il Parco, nell’accezione di metodi colturali poco idro-esigenti e sostenibilità rispetto allo schema Ofanto complessivo, valutando una stima approssimativa della quantità di acqua richiesta dalle coltivazioni attuali (QC) e impegni alla riduzione in termini percentuali significative (DS e PA). La stessa cooperativa, ospitante l’incontro, si è rilevata interlocutore privilegiato nelle relazioni tra Parco e agricoltori, proponendo per la definizione del QC il censimento delle cooperative operanti sul territorio del Contratto, con gli impegni alla riconversione in biologico (DS e PA) delle coltivazioni esistenti.
In conclusione si riporta il discorso del Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani e del PNR Fiume Ofanto, Avv. Bernando Lodispoto.
“Gentili intervenuti, permettetemi di manifestare la mia più sincera soddisfazione e piacere di essere qui oggi. Questa è la prima volta che nell’ambito del procedimento per la formazione del Piano del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, sono presenti ufficialmente i rappresentati delle due Provincie di Foggia e Barletta Andria Trani; peraltro in un contesto inusuale per gli incontri istituzionali di questo tipo. Segno del tentativo di provare ad imprimere insieme un cambio di passo verso i temi della sostenibilità e della condivisione di valori patrimoniali comuni come appunto il Parco Naturale regionale interprovinciale del Fiume Ofanto. Sia nel processo del Contratto di Fiume della Bassa e Media Valle dell’Ofanto che in quello per l’elaborazione del Piano Territoriale del Parco, abbiamo tutti quanti provato ad incontrarci e discutere di Ofanto stando possibilmente sui territori, non solo per comprenderne meglio il suo valore naturalistico e paesaggistico, ma soprattutto per provare a stare nei territori e raggiungere più direttamente i soggetti e le comunità che poi il Parco lo vivono in tutta la sua bivalenza (un rischio e un’opportunità). In questo senso rientra l’opportunità di aver organizzato la seduta del Consiglio provinciale di Barletta Andria Trani, per l’adozione del Piano del Parco, presso l’area archeologica di Canne della Battaglia. Così come certamente rientra quella di aver organizzato oggi qui questa iniziativa di presentazione del Piano; perlopiù presso l’azienda agricola La Croce in località Farascuso e che oggi rappresenta certamente un unicum! Ciò nei termini di aver compiuto un primo passo di cooperazione tra Parco e settore Agricolo che opera in modalità cooperativistica nell’area Protetta e che fin da subito ha colto l’opportunità di intraprendere un percorso, se non altro di conoscenza e di consapevolezza del Parco, quale opportunità di crescita e di sviluppo. Con la Deliberazione di Consiglio della Provincia di Barletta Andria Trani n. 23 del 17.06.2021, è stato adottato lo Schema di Piano territoriale del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto unitamente agli altri strumenti di attuazione previsti dalla L. R 19/1997. In questo lungo periodo di formazione del Piano Territoriale del Parco, fino agli ultimi due appuntamenti a San Ferdinando di Puglia e a Loconia abbiamo consolidato la consapevolezza che il Parco è una sfida! E’ una sfida nei confronti di un territorio esteso; soprattutto lungo e posto sempre lontano dai centri urbani e dagli interessi culturali, politici delle comunità comunali, provinciali e regionali. Il Fiume qui è ancora un confine amministrativo tra Provincia di Foggia, Potenza e Avellino e tra le Regioni Puglia, Basilicata e Campania e come tutti i confini sono i luoghi dove si tende a separare non solo i territori ma soprattutto le questioni che sono poi il vero senso di una Valle nella sua unitarietà. Mi riferisco, tanto per fare alcuni piccoli esempi, alla separazione tra gestione delle acque ed ecosistema fluviale, al punto che il Fiume entrato in Puglia perde, in questo periodo, quasi tutta la sua portata idrica per far fronte alle attività agricole della piana verso la costa, quelle idropotabili e quelle industriali del distretto industriale di San Nicola di Melfi. Mi riferisco alla separazione tra natura e agricoltura e la separazione di visione tra colture agricole di eccellenza e lo stesso Parco. Come se quello che oggi si sta formando tra Loconia (Canosa) e Gaudiano (Lavello) per la creazione di uno dei più interessanti contesti produttivi emergenti per la percoca del sud Italia, possa essere considerato disgiunto, in termini di prospettiva dal Parco. Un Parco che a differenza delle economie della percoca appunto, dell’uva, delle albicocche, non è ancora visto come erogatore di servizi economici, oggi quanto mai vitali come il sequestro di carbonio, controllo delle alluvioni, biodiversità, paesaggio; quest’ultimo anche nell’accezione di bellezza e qualità del contesto, indiscutibilmente considerato il vero valore aggiunto di un moderno distretto produttivo agricolo. Insomma ritengo ancor più convintamente che il Parco ed il suo Piano territoriale siano una vera sfida, prima di tutta di cultura e di identità. L’interesse oggi di questo tessuto sociale e produttivo è una speranza”.
Sono stati presenti ai tre incontri, (in presenza e in remoto):
Legambiente Margherita di Savoia; Comune di San Ferdinando di Puglia; Comune di Poggiorsini; Comune di Canosa; Università della Basilicata; Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale; Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia; GAL Murgia Più; Proloco San Ferdinando di Puglia; Ass. Forum Ambientalista;; Ass. Era Ambiente; Ass. Master on the road; Istituto scolastico “Dell’Aquila-Staffa”; WWF Foggia; Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) sezione Puglia; Italia Nostra - Sezione di Canosa di Puglia; Italia Nostra Sezione di Barletta; Slow Life & Travel – ETS; Club per l'Unesco - Cerignola; ITET “Dante Alighieri” Cerignola; Ass. "Nucleo di Vigilanza Ittico-faunistica ambientale ed ecologica - Barletta; Agricoltori soci della Cooperativa Agricola La Croce, oltre a diversi cittadini interessati.