“Non è la prima volta che la Provincia di Barletta Andria Trani ricerca nel Politecnico di Bari quelle ali per librarsi in volo e guardare il proprio territorio per comprenderne la sua unitarietà ma soprattutto intravedere il futuro degli orientamenti culturali della scienza e le sue frontiere. Come avvenuto per il Piano Territoriale di Coordinamento provinciale e per le due scuole estive sulle città e territorio e quella sulle stazioni della ferrovia Barletta – Spinazzola, la collaborazione tra Università e Territorio ha offerto, più di ogni altro, la visione. Una questione importante quella della visione. Ancora più importante se discussa dopo le grandi crisi e alla vigila del Piano Nazionale sulla resilienza. Ancora più importante perché negli occhi dei decisori contemporanei, ma soprattutto negli animi di giovani studenti in architettura che di visioni ne fanno la loro principale ragione di vita”. (Bernardo Lodispoto, Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani e del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, luglio 2021)
IL DICAR, Corso di Laurea in Architettura del Politecnico di Bari, in collaborazione con la Provincia di Barletta Andria Trani (in qualità di Soggetto delegato alla gestione provvisoria del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto) ha avviato per l’A.A. 2020/2021 un Laboratorio di progettazione Architettonica sul tema “Visioni per il Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto” che ha visto la partecipazione di oltre 60 studenti, impegnati da settembre scorso su tutto il territorio della Valle dell’Ofanto in sopralluoghi, seminari e attività laboratoriali.
Il Tema del corso, coordinato dal Prof. Giuseppe Fallacara, docente del POLIBA di Progettazione architettonica e responsabile dell’iniziativa, è stato concordato con l’Ufficio del Parco della Provincia e seppur con il proprio carattere accademico, tende ad inserirsi nella più articolata attività di animazione territoriale, messa in campo dalla Provincia, in particolare attraverso il Contratto di Fiume della Bassa e Media Valle dell’Ofanto ed in quello di più ampio respiro progettuale della redazione del Piano Territoriale del Parco, fino a spingersi alla scala del progetto con le iniziative progettuali di riqualificazione territoriale della Valle dell’Ofanto, tra questi: la Ciclovia dell’Ofanto, gli alberga-bici, l’area umida alla foce e i progetti di riqualificazione fluviale ai recapiti finali di Canosa e San Ferdinando.
Gli esiti così elaborati dagli studenti (che non possono che essere pertanto esercizi accademici e non già previsioni in alcun modo realistiche) sono un’occasione per il Parco per incominciare ad introdurre nel dibattito dello Schema di Piano Territoriale, questioni e funzioni inedite (non già soluzioni progettuali) che lo stesso Piano introduce. Per ovvie valutazioni di opportunità, trattandosi di temi di Architettura, le questioni e le funzioni si riferiscono al tema della fruizione e dei servizi erogati alle persone. Così il tema dei Ponti, come per la Casa/Museo del Parco, gli Eremi (come luoghi di sosta lungo vecchi e nuovi cammini, di meditazione da e per la natura) sono da intendersi nella loro purezza funzionale e non già come soluzioni tecnologiche e compositive; pur riconoscendo da parte di un Parco che ambisce ad essere protagonista del suo tempo, la necessità di approcciare al tema del Progetto come pratica di studio per la qualità e l’armonizzazione dell’opera con il conteso nella sua dimensione di paesaggio vivente dinamico ed evolvente, quello percepito e quello custode della memoria collettiva.
Ancora….prima del progetto i temi e prima ancora, i luoghi sono conosciti, sono vissuti, sono frequentati. Si tratta per molti studenti, di luoghi non conosciuti neanche agli stessi residenti. Una maniera in più per il Fiume per svelarsi ed infondere nei nuovi professionisti, luoghi dove piantare semi di speranza e fondare, questa volta, visioni di sostenibilità.
L’inaugurazione della mostra sui progetti, la presentazione del libro, “Il Canto dell’Ofanto, visioni per il Parco Naturale Regionale fiume Ofanto”, la proiezione dell’apposito documentario, si sono svolti lo scorso 17 luglio presso il Castello di Barletta. La mostra resterà aperta al pubblico presso il Castello sino al 31 luglio prossimo (Ingresso libero), per poi intraprendere un giro intenerente in alcuni luoghi del Parco: primo di questi, l’Antiquarium di Canne della Battaglia a partire dal 4 settembre p.v.